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Felice, Riccardo e Mirto sono nati intorno al Sessantotto, nella comune in cui vivevano i loro genitori, e sono amici inseparabili. I tre ragazzi, ormai trentenni, nonostante abbiano preso strade diverse, vivono un legame intrecciato, a tratti simbiotico, come quello delle tre varietà di mele innestate da Mirto nell'albero a loro più caro. Un giorno i tre si lanciano nell'impresa di ristrutturare la vecchia chiesa sconsacrata, luogo cardine della loro infanzia, per farne la loro casa comune. Ma la tragedia incombe: Mirto si ammala di linfoma. Una distanza nuova si crea fra i tre ragazzi, aprendo una moltitudine di domande a cui non sanno rispondere. Forse, solo le piante di Mirto custodiscono qualche risposta, e con esse i loro antenati, che li osservano sullo sfondo. La crisi diventa però il trampolino di lancio per crescere: Felice prende decisioni coraggiose sia sul piano lavorativo sia su quello sentimentale; Riccardo, eterno dongiovanni, si innamora di Alisia e tra loro nasce una storia profonda che fa perno sui loro dolori più segreti. Anche Mirto, costretto a Letto a riflettere, si reinventa scoprendo una nuova forza creatrice. I tre giovani, col tempo, trovano un nuovo modo di stare insieme, unendo la maturazione emotiva individuale alla forza collettiva dell'eterna fanciullezza.